Ravvivare l’Eucarestia

Ravvivare l’Eucarestia
Voi siete profeti a centinaia, io sono da solo profeta di Dio! È il destino non solo di Elia, di Eliseo, e dei profeti, ma di chiunque sente e deve annunciare la parola di Dio.
Il profeta può non essere ascoltato dai profeti di Baal, però quando invoca la presenza e l’opera di Dio, Questi interviene in modo concreto, e, talvolta, strepitoso.
Attorno a noi, anche nella nostra chiesa si priva la gente credente, della forza dell’Eucarestia. In essa non è raro che anche i “ministri” non ci credano molto, e che i responsabili ammutoliscano l’Eucarestia.
Perfino le chiese da casa di Dio stanno diventando antri bui e muti, che si ravvivano soltanto se stimolate e destinate a mostre o a concerti.
L’Eucarestia a poco a poco è cancellata dal contatto con le persone, e sempre più frequentemente deve rifugiarsi nel privato, per sopravvivere.
Gesù ha voluto l’Eucarestia “per voi”, ossia per “viatico” (cibo per poter continuare il viaggio), e invece corre il pericolo di servire alla gloria manifesta delle infule, ostentate in una specie di rivista sacra. Per noi, povera gente, Gesù si è concesso al cibo, non per vanitose ostentazioni di prelati, che pensano a sé e non alla povera gente, soprattutto a quella che non può percorrere lunghi tragitti per godere del suo Gesù (“per voi” e per molti è offerto in sacrificio).
Diocesi intere, talvolta, sono umiliate, perché il “viatico”, è diventato semplicemente un palco. Ma Dio non si arresta, perché nel cuore degli umili fissa la sua dimora.
29.12.17