Sale della terra

Sale della terra
Sì: gloria di Dio è l’uomo vivente. E questa realtà scopre il nostro rapporto con nostro Padre.
Il Vangelo ci indica, tra le altre, una relazione con gli uomini. Gesù definisce i suoi “sale della terra”. Lui ci manda a ogni creatura.
Siamo sale: guai perdere il sapore! Senza sapore, il sale si butta via e viene calpestato. La nostra “missione” in terra è quella di essere luce e sale. Come?
La luce è evidentemente il Vangelo impersonato e manifestato: non lo si deve nascondere sotto il moggio, ma essere esposto. Una delle esposizioni della nostra luce è l’umiltà, quell’umiltà che permette a Gesù di trasparire attraverso di noi.
Il sale si nasconde, eppure ha la forza di influire sulla massa di farina, sull’impasto. Sale silenzioso ed efficace. Permea tutto il cibo, eppure non lo si vede, ma lo si gusta.
Come sale arriviamo a tutta l’umanità, anche là dove non giunge la nostra luce, ossia la nostra evangelizzazione manifestata da parole oppure da opere.
Il sale è la nostra presenza, semplice presenza, nell’amore, nella fede, nella preghiera. La nostra preghiera per l’umanità, sull’umanità, nell’umanità, è preghiera che si espande nel tempo e nello spazio.
La mia preghiera, non è mai solo mia, ma, in Gesù, è preghiera di me, uomo connesso con tutta l’umanità. Come il bene che io compio è bene per tutti e di tutti. Come cristiano io sono di Cristo, e Cristo è di Dio e di tutta l’umanità. In Lui sono appunto il sale della terra.
07.03.19