Salvezza e gioia

Salvezza e gioia
Le occasioni non cercate!
Io sto passando un periodo, nel quale mi ride dentro la frase: “La gioia della salvezza”. So che i pochi scritti in proposito saranno pubblicati tra qualche giorno, grazie all’interessamento di una mia collega.
Proprio dieci giorni fa, dopo che io avevo stilato le mie riflessioni sulla gioia della salvezza, il p. Giovanni, mio provinciale religioso, pubblica una circolare sulla gioia. Ieri leggo un documento della Congregazione Romana, un lungo documento riguardante la salvezza.
Io, per caso o provvidenzialmente, mi sono trovato in mezzo ai documenti collegando gioia e salvezza, meditando appunto sulla “Gioia della salvezza”.
C’è nell’aria qualche cosa che circola e che esige gioia e salvezza, affinché Chiesa e mondo si sveglino con una profonda necessità di gioire, tra le tenebre di guerre, di vizi, di corruzione, a causa di qualcuno che “faccia alzare la testa per vedere la salvezza” come ci avverte Gesù, quando descrive le catastrofi che natura e uomini perpetrano.
C’è nell’aria e nel cuore dei puri di cuore, una necessità di ossigeno e di luce, in un mondo sempre più mefitico per l’ISIS e per il soffocamento dei poveri causato dai ricchi, che si vantano di avere in mano il novanta per cento delle ricchezze.
Alzate il capo! Più che inventare partiti e partitini, che vantano la presunzione di salvare il mondo; più che inventare nuove armi nucleari, noi, credenti, sappiamo dove guardare.
03.03.18