Santificare

Santificare
Leggendo il Vangelo di Giovanni, sempre gravido di presenza del Padre in Gesù e negli apostoli, leggo la traduzione italiana del versetto 19 del capitolo 17.
L’italiano ufficiale recita: “Per loro consacro me stesso, perché siano anch’essi consacrati nella verità”. Il latino usa il verbo “sanctifico”, tradotto con “consacro”. Il greco ha “santifico” (aghiazo). Sappiamo che soltanto il “Santo” trasmette santità. Gli uomini distinguono il “sacro” dal profano. Cioè destinano un luogo alla preghiera e al sacrificio, mentre tutto il resto è profano, ossia fuori della recinzione del sacro.
Evidentemente i termini “santo” e “sacro” si possono unire, quasi a indicare l’unione tra Dio e l’uomo (sacrosanto), ma di per sé hanno origine diversa. Può darsi che il greco e il latino si riferiscano a Gesù in quanto uomo. Ma mi pare che nel contesto del capitolo 17, la parola ”santo” sia più appropriata.
La traduzione italiana credo che abbia le sue buone ragioni, però il termine greco ci trasporta dentro Gesù, il santo che rende santi gli uomini. La santificazione “nella verità” di cui scrive il Vangelo di Giovanni, é la santificazione per essere assimilati a Gesù-Verità, al suo Vangelo, all’opera dello Spirito Santo, che dopo la risurrezione di Gesù, conduce la Chiesa alla “verità totale”. Perciò si tratta di una santificazione nello Spirito vero e Spirito di verità.
Gesù quindi ci vuole “nella verità” e per questa “santifica se stesso”.
22.05.18