Simpatia in Gesù

Simpatia in Gesù
Durante il Concilio Vaticano secondo, si legge una pagina del tutto contraria alla “massa dannata” della quale scrive S. Agostino e che, fino a non molto tempo fa, era entrata nella liturgia. Questa pagina si esprime come la salvezza di Dio attraverso Gesù, si estenda e si ramifichi in ogni dinamica di tipo religioso, sia tra i credenti monoteisti, sia tra ogni altro sistema religioso. Gesù è il Gesù di tutti, sia di coloro che lo conoscono e lo accettano, sia tra quelli che lo conoscono ma non l’accettano, sia tra coloro che non sono arrivati alla sua conoscenza.
Quest’ultima categoria è destinata a scomparire lentamente, grazie anche al nuovo sistema delle comunicazioni sociali.
In tutte è presente Gesù, o come esplicitamente conosciuto e accolto, oppure come preparazione implicita o esplicita della sua accoglienza, una volta conosciuto. Comunque sempre presente in ogni manifestazione religiosa, essendo egli la salvezza attuale di ogni ricerca e attuazione religiosa.
La bellezza di questa dichiarazione conciliare ci rende simpatiche tutte le forme religiose: in esse possiamo trovare quel Gesù, che amiamo.
Se poi consideriamo che il non ancora scoprire che le religioni non cristiane, mancano di Gesù esplicito, ciò le rende povere della vera povertà esistenziale. Allora ci accorgiamo che Gesù le ama, perché è venuto per salvare i poveri e i peccatori. I poveri di Gesù riconosciuto e accolto, soffrono della povertà più accentuata nella gerarchia della povertà. E ciò rende il nostro cuore più sensibile e orante.
18.01.2016