Spavento e amore
Timore o amore; spavento o rassicurazione.
Gesù è inviato dal Padre per l’amore e per l’assicurazione.
La prima parola del Nuovo Testamento, pronunciata da un messaggero di Dio è: “Non temere, Maria”. L’assicurazione contro lo spavento.
Certamente lo spavento potrebbe dominare la vita e il comportamento di molte persone.
Spavento della morte: suicidio, alcolismo, viaggi, covid, ecc.
Spavento per l’estetica: quintali di creme, e battaglioni di estetiste.
Spavento per la fame e per la povertà: ladri e accaparratori.
Spavento per l’esame: insonnia e psicofarmaci.
Eppure resta: “Non temere, Maria” e “Sono io, non temete”. “Non temere: da questo momento sarai pescatore di uomini!”.
Nelle circostanze, nelle quali gli uomini sono spaventati, interviene il rassicurante divino: “Non temere!”.
Eppure noi restiamo sulla posizione di quel Don Abbondio, che non si vuol staccare da noi: “Il coraggio nessuno se lo può dare da sé!”.
Evidentemente questo accusa il nostro non sentirci di Gesù. Anche Gesù, in faccia alla passione “cominciò a esser triste, ad aver paura”. Però lui ci insegna: “Però mi affido a ciò che tu vuoi”.
Gesù è contrario al diavolo e ai poteri minacciosi. Perciò indica e dispensa il suo “Non temere”.