Sperare nel Padre

Sperare nel Padre
Il nostro atteggiamento cristiano è guidato dallo stesso criterio, con il quale si regolava Gesù: fare sempre la volontà del Padre. Perciò quando dobbiamo prendere una decisione qualunque, la domanda non è se sarà approvata da chiunque, se troverà difficoltà, se è la più adatta allo scopo, ma semplicemente se ciò che sto per compiere piace o dispiace al Padre.
C’è un atteggiamento che sostiene, rinfranca e accetta l’armonia con quel Padre, che sta alla porta e bussa: quando opero è sempre viva la certezza di dovere e potere comunque mantenere la speranza: so che, comunque vadano le cose, io so e spero che il Padre sarà con me e mi sosterrà. È piacere del Padre, essere oggetto della speranza dei suoi figli, davanti a ciò che ogni circostanza gli riservi.
Sperare per rendere felice il Padre, il quale ci comunica la sua felicità nello Spirito Santo. Volontà del Padre è che noi speriamo in lui, anche quando attorno a noi le cose vanno storte, o gli altri le fanno andare storte.
Chi spera non muore contento perché ha sperato fino in fondo illudendosi, ma muore contento perché si trova in armonia con “l’unico Padre: quello dei cieli”.
La vera speranza in Dio, addolcisce sempre l’ansia dell’attesa, e offre nuovi modi di affrontare il futuro, compreso il modo di adattarsi al futuro. Sempre “nella tua volontà è la nostra pace”.
È vero che il futuro designato dagli uomini appare chiaro; poi pensa il futuro stesso ad accomodare, chissà in che modo, il futuro stesso. La speranza cristiana si pone sempre dentro l’escatologia, e l’escatologia è nelle mani di Dio.
04.06.17