Supplemento di aiuto

Supplemento di aiuto
Anche Gesù, che è tra noi, voluto da Dio, porta serenità e pace. Egli gode perché compie tutto ciò che piace al Padre. È facile ricordare a questo proposito quanto abbiamo la gioia di rileggere nel Vangelo.
“In quell’ora esultò nello Spirito quello Santo e disse: Ti lodo, Padre, Signore del cielo e della terra, poiché nascondesti queste cose ai sapienti e agli intelligenti e rivelasti le stesse ai piccoli: sì, o Padre, perché così fu benevolenza [piacere] tua” (Lc 10, 21).
Gesù si diletta con e per i semplici, coloro che assorbono la sua parola, come un bicchier d’acqua. Anche i dodici, tranne Giuda, provocavano gioia a Gesù. La vita di Gesù, che era tutto un piacere al Padre, era disseminata di serenità, quella che egli viveva con gli altri: Beati …”.
Eppure la vita di Gesù, ebbe dei passaggi scabrosi, e non pochi. Il Vangelo ci narra di un supplemento di aiuto, che raggiungeva Gesù, nei momenti difficili. Mi sembra acconcio ricordarne due.
Succintamente scrive S. Marco, parlando delle tentazioni di Gesù: “Successivamente lo Spirito lo spinse nel deserto. Ed era nel deserto quaranta giorni tentato da Satana, ed era con le fiere, e gli angeli lo servivano” (Mc 1, 12-13). Deserto, ossia vita difficile e tormentata dal diavolo, però il supplemento di forza consisteva nel servizio angelico.
E poi: “Padre, se vuoi, allontana questo calice”. Era la terribile prospettiva della condanna alla croce. “Gli apparve allora un angelo dal cielo, confortandolo” (Lc 22, 43). L’aiuto provvidenziale, supplementare nei momento difficili. Il Padre non abbandona.