Timbrati di Risurrezione

Timbrati di Risurrezione
Siamo poveri peccatori sì, ma timbrati di Risurrezione. Quel “Oggi sarai con me nel Paradiso” ci risuona nelle orecchie e nel cuore, e genera dolce speranza e necessaria fiducia. Gesù in croce ispirò fiducia al ladrone già condannato. Gesù Risorto ispira fiducia in noi, non crocefissi come lui, ma già risorti in lui.
Gesù Risorto, può essere oggi presente a noi soltanto come Risorto, con la gioia del Risorto, con tutto l’ottimismo celestiale del Risorto. Se già vivente nella terra, sfoderava il suo “non temere”, quanto più oggi, beato nella e della Risurrezione, è incline a trasmetterci fiducia e sorriso.
È necessario essere certissimi della Risurrezione di Gesù, perché essa è la realtà voluta da Dio, e entrata permanente tra di noi.
Forse un verbo, un po’ lontano dal consueto linguaggio sacro, può esprimere questo nostro intimo godere: coccolare il Risorto e la sua risurrezione in noi. Può darsi sia inconsueto e perfino irriverente, ma rende bene la dolcezza che accompagna la nostra fede nel Risorto.
L’Apostolo è felice perché “Dio non l’ha abbandonato nella morte!”. Orbene contrario all’abbandono freddo, senza sentimenti, è proprio il nostro goderci la tenerezza del Risorto. Lui, Gesù, non si è fermato a gustare dentro di sé la propria risurrezione, soprattutto dopo gli spasimi della crocifissione, ma ha trasmesso ai suoi, alle donne, a noi, la gioia contagiosa della Risurrezione. Oggi la superficialità dichiara Pasqua … il panettone o l’uovo, noi ci esaltiamo nel nostro Gesù Risorto.
02.04.18