Gesù qui, ora
I Giudei cercavano di uccidere Gesù, perché trasgrediva la legge del sabato (secondo l’interpretazione del clero e dei dotti!), ma anche perché chiamava Dio suo Padre, facendo se stesso uguale a Dio (cfr. Gv 5, 18).
Che fatica essere Dio fra gli uomini! Soprattutto quando gli uomini hanno le loro idee!
L’idea che Gesù è Dio, non va giù né agli Ebrei di allora, né ai Musulmani di tutti i tempi, né ai critici o agli indifferenti di oggi.
Purtroppo devo notare che perfino tra coloro che si dicono cristiani, Gesù-Dio è sottaciuto, dimenticato, guardato con indifferenza.
Ed è l’unica salvezza.
Perché tanto livore e tanta indifferenza (livore vigliacco) contro Gesù, Dio presente?
Perché anche molti cristiani preferiscono pensare a un Gesù che fu, e non a Gesù che è?
Il Vangelo, per questi poveri nostri fratelli, è un racconto, più o meno sicuro, di ciò che fu, e non una presenza per capire e per abbracciare ciò che è e che ci fa vivere e godere?
Perché il livore o la paura contro la presenza di Dio tra noi, concretata nella persona umana di Gesù? È un bisogno di voltarsi dall’altra parte per non restare accecati dalla luce?
I pagani si divertivano a descrivere gli dei, scesi dall’Olimpo, per sfogare i loro capricci, o per alimentare guerre. E Dio che manda il Figlio in terra, per dilatare amore e pace, viene troppo spesso trascurato.
È bello vivere assieme a quel Gesù, che si diletta di vivere assieme con noi!