Invenzione divina

Invenzione divina

L’Eucarestia è una bellissima invenzione, degna del brevetto di Dio.
Gesù volle restare con noi, non solo come dolce ricordo, ma come decisa presenza. Anche fisica, sotto un certo aspetto. Non come l’urna delle ceneri del defunto, conservata nelle famiglie. Ma vivo e operante.
Gesù presente sempre, che decise di essere sempre con noi, nel pane e nel vino.
È una presenza che ci accompagna anche in maniera tattile, venendo incontro alla nostra povera corporeità.
Non credo che nessuna chimica, possa aver a disposizione degli alambicchi tali da trasformare il pane in una persona viva. Però Dio, che sa creare l’universo, è in grado anche di presentarsi a noi attraverso un semplice cibo.
A noi resta ammirare commossi e riconoscenti.
Ricordo che, da ragazzo, ho udito un predicatore che diceva: “Se la gente comprendesse la grandezza della presenza di colui che sta nel tabernacolo, sradicherebbe tutti i tabernacoli per portarseli a casa”. È una boutade ridicola, per indicare l’impossibile. Ma allora si diceva anche così.
Eppure, a pensarci un po’, noi credenti, quando appena ci soffermiamo, restiamo sempre dolcemente colpiti, riconoscenti, commossi ed entusiasmati.
Quando poi pensiamo che nell’Eucarestia si infulcra ogni relazione tra credenti e con Dio, allora non ci distacchiamo più da ciò che avviene dentro di noi.