L’inganno

L’inganno
Il serpente mi ha ingannata. È la frase di Eva davanti a Dio. Eva non si è presa la responsabilità di ciò che aveva commesso: la scaricava sul maligno. Se satana non fosse intervenuto, Eva non sarebbe caduta.
In realtà nel peccato si assommano due responsabilità: l’inganno e l’accondiscendenza all’inganno.
Eva si è lasciata ingannare: mangiò il dolce, e assorbì l’amaro, che prevalse sul dolce.
Satana vanta un esercito di collaboratori, lo sappiamo. Dal compagno di classe, al film classico, che permette l’emulazione.
A lui, la pietà e la fantasia cristiane oppongono l’esercito degli angeli.
Anzi la sorridente tradizione del nostro catechismo, ci dice che alle spalle di ciascuna persona, a destra sta l’angioletto e a sinistra il diavoletto: è necessario rivolgersi a destra, anche perché il segno di croce, che scaccia il demonio, lo si segna con la mano destra.
Al di fuori delle piacevolezze infantili, alleati di satana li incontriamo spesso, anche senza avvedercene.
Eva aveva la fortuna di una presa di contatto diretta con il serpente. Però spesso, nella nostra cultura, è necessario svelare i nemici occulti e orpellati. È necessaria la prudenza corredata da preghiera, per essere illuminati, anche sulle cose, che, di primo acchito, noi reputiamo positive o almeno innocenti.
Spesso per accorgerci dei tranelli morali o nella fede, è doverosa la preghiera a chi assicura: “Sono mite e umile di cuore”.