Nell’attesa Lui è presente

Nell’attesa lui è presente
Saper attendere è un grande dono di Dio.
Attendere proprio ciò che ci spetta “per natura”. La nostra patria è nei cieli: ci assicura Dio, tramite l’apostolo.
Non riusciamo a capire che, anche quando abbiamo tutto, ci manca ancora qualche cosa per completarci. Sotto sotto, ci sentiamo degli espatriati, che non possono godere i diritti nativi. Poi la parola di Dio, ci spiega il perché di un nostro certo malessere. È da ricordare che la nostra patria è nei cieli, dove, con Gesù, abbiamo già messo un piedino.
Forse certe nostalgie, che ci aggrediscono nei tardi pomeriggi, sono un dono di Dio, che ci dice: “Alzate il capo, io sono qua”, perché la nostra salvezza è nei cieli, da dove aspettiamo il nostro Salvatore, Gesù Cristo.
Molte volte abbiamo detto: “Oggi non va, ma non so perché”. Forse la temperatura, forse un lavoro non ben completato, forse il senso della solitudine nell’immensità, quando guardiamo il cielo, che talvolta ci sembra molto strano. E che non si tratti forse di nostalgia di cielo, di Dio?
Forse quella nostalgia è semplicemente l’incipit di una preghiera esistenziale. Un sentire l’abisso di una enorme presenza che ci avvolge e misteriosamente ci attira.
Il nostro vuoto, non è mai mero vuoto, ma è un tenue richiamo a Dio, che richiede il nostro amore.
14.06.21