Festa eucaristica

Festa eucaristica
Leggo anche in noti manuali liturgici cristiani, che la Messa, ossia l’Eucarestia, è il culto cristiano. Mi lascia molto perplesso questa “riduzione” della messa al solo aspetto del culto. La Messa può diventare culto, ma essa va ben oltre.
Il culto è “l’onore” che l’uomo riconosce e tributa a un personaggio, ma anche a cose e azioni. Il culto dei santi, ma anche il culto della bellezza o dello sport. Il culto è, come del resto la nuda religione, un movimento dell’uomo verso una persona, o verso un valore. La messa è ben altro.
Io sono solito a indicare l’andare alla messa domenicale, non con l’obbligo a un precetto umano, per quanto ecclesiastico, ma come un “bisogno” del Dio misericordioso di donarsi ai suoi figli. Dico, in soldoni: Il Padre ti invita, perché vuol parlarti e donarti ciò che più bello può esistere, cioè il suo figlio. Consapevoli di un invito generoso di bontà, noi andiamo a questo invito con riconoscenza. La riconoscenza intenerisce, ringrazia e ama.
La messa è un incontro d’amore. Dio ama e dona, l’uomo ama e ringrazia. Allora il rito riveste importanza relativa, confrontato solo con l’ambientazione. La riconoscenza al dono di Dio, aveva suggerito agli antichi di indicare la messa come eucarestia, ossia bel ringraziamento per un dono, per una grazia (charis).
Per il credente quindi, l’Eucarestia è festa per il dono. Il giorno del Signore (domenica) è il giorno del suo dono, e della festa del ringraziamento. Festa di ringraziamento che i più sensibili vivono nella messa quotidiana, che, prima di essere aiuto al lavoro quotidiano, è bisogno di contatto gioioso.
03.11.17