Volontà di Dio

 

Volontà di Dio

L’angelo di Dio si rivolge a una giovane contadina di Nazareth, ignara della vita (non conosco uomo) e impaurita perché intuisce la eccessiva attenzione verso di lei. Creatura cruda e impreparata. Eppure sa bene come districarsi nelle situazioni inedite, che le si presentano: “Sia fatto come tu hai detto!”. La volontà di Dio è un toccasana in ogni circostanza. Questo atteggiamento lo suggerisce al figlio, da lei educato. Addirittura arriva il momento, nel quale il figlio aveva così bene appresa la lezione, che reagisce al rimprovero della madre, con la sua stessa moneta: “Vi siete dimenticati che io devo stare nella casa di mio Padre?”.

Lezione così bene appresa da Gesù, che passerà tutta la vita (e la morte!) nel compiere la volontà del Padre.

A noi, fratelli di Gesù, Maria può e deve impartire la stessa dirittura: seguire la volontà del Padre.

Diceva un professore universitario: “Cercasi volontà di Dio!”. Che cosa intendeva per volontà di Dio, quella che molti traducono con “vocazione”?

La maggior parte delle circostanze nelle quali ci troviamo, segnano semplicemente la volontà di Dio. C’è una volontà di Dio, segnata fin dalla nascita (checché ne dica un certo gender). Si nasce maschio o femmina: è controproducente voler uscire (spesso soltanto fantasticamente) dal proprio sesso, perché esso è la fondamentale “volontà di Dio”. La volontà di Dio è che il maschio solidifichi la propria mascolinità, e che la femmina solidifichi la propria femminilità.
Incontro quasi tutti i giorni un maschio, all’anagrafe, il quale afferma di nutrirsi di femminilità (parola moscia, sopra mobili, centrini, ecc.) per – come dice – completare la sua maschilità con incontri femminili. Così non è né maschio né femmina, e non può quindi compiere la basilare volontà di Dio.

08.12.15