Aiutami ad aiutarti

Aiutami ad aiutarti  

Mi è venuto spontaneo parlando con le persone che mi accompagnano nello scorrere evangelico della “Lectio divina”: aiutatemi ad aiutarvi.

Poi ho semplicemente rilevato che in ogni rapporto umano positivo si attua il criterio “aiutami ad aiutarti”. Si tratta di una dinamica che, se vissuta, facilita i rapporti.

Che cosa posso offrire al medico, dal quale mi reco per aiuto, per aiutarlo a mia volta? Gli offro l’aiuto della mia fiducia in lui e, spesso, della mia umana simpatia.

L’accorgermi di ciò che io posso donare a ogni persona che accosto, mi rende molto agevole l’incontro.

Credo che a ciascuna persona mi è possibile donare l’aiuto del rispetto. Già questo è il mio povero ed efficace aiutare.

Tutti noi constatiamo se chi ci avvicina ci dona l’aiuto. Forse non sappiamo definirlo a parole, ma lo viviamo. Il sorriso nell’incontro, il ricordo di valori condivisi, l’accoglienza, sono tutte lubrificazioni per il rapporto, sono aiuti a rendere l’incontro soave e positivo.

Aiutami ad aiutarti è un modo di vivere ciò che Gesù ci indica come fondamentale per il “Regno dei cieli”: l’amore fraterno reciproco, la carità stimolata e sorretta dallo Spirito Santo.

È una specie di adito allo spirito e alla lettera del Vangelo. Essa ci pone a contatto con l’altro in una parità di livello.

Sto pensando a quanto cambierebbero i rapporti nella società se il datore di lavoro s’accorgesse davvero che il lavoratore aiuta per essere aiutato!