Soffio di Dio

Soffio di Dio
Il mito della Genesi, dove si dice che l’uomo divenne essere vivente dopo che Dio soffiò il suo stesso respiro nelle narici dell’uomo. Il suo respiro, non aria presa da un… soffietto. La vita dell’uomo è partecipazione della vita di Dio.
Quando Gesù affermò che lui nel Padre e che il Padre vive in lui, espresse in modo nuovo e sublime la vita di Dio nell’uomo. Uccidere l’uomo è un insulto non solo alla cosiddetta grandezza dell’uomo, ma soprattutto un insulto alla vita di Dio, vibrante nell’essere umano. Perciò nella tradizione biblica, in particolare in quella cristiana, l’omicidio non è semplicemente un reato contro la legge e un disprezzo della persona, ma è anche un peccato, ossia una grande opposizione a Dio. Il “non uccidere!” imposto da Dio, è anche un obbligo di rispetto verso Dio stesso, la Vita!
Noi viviamo “per” Dio. Quella preposizione ”per” ha come funzione il passaggio, ossia attraverso. Il significato di scopo, è un uso derivata della preposizione.
Vivere “per” Dio, è un vivere “attraverso Dio”. Ossia attraverso quella vita di Dio, che è stata donata a noi. La nostra vita è un effluvio della vita di Dio in noi. Perciò siamo preziosi.
Gesù libera l’uomo dal proprio peccato, per “riparare” la vita, dono e partecipazione di Dio, dentro l’uomo, creato “per” Dio, ossia creato per mezzo di quel Verbo, come annota il Vangelo di Giovanni, per il quale “tutto fu fatto e nulla esiste senza di lui”.
La “liberazione” operata da Gesù, è una restituzione dell’uomo a se stesso, quale vita di Dio partecipata, soffiata in lui. La liberazione di Gesù è stata una rivelazione di ciò che Dio è nell’uomo, e di ciò che l’uomo è in Dio. 29.12.15