Gioia del Risorto

Gioia del Risorto
È molto consolante e corroborante sentire ripetere nella liturgia e cogliere nel nostro cuore, talvolta triste, la frase di Gesù, pronunciata per tutti coloro che vissero e vivono la fede in Lui: “Beati coloro che non hanno visto, e credono!”.
Noi ci sentiamo travolti in questa beatitudine, e ne ringraziamo il Padre. Il Gesù, che ha pronunciato quella frase, è il Gesù Risorto e sempre presente a noi. Quel Gesù che “esige” la nostra gioia pasquale. La esige, perché immette in noi il suo Spirito e a lui ci affida. Possiamo essere sicuri della nostra beatitudine, perché è la sua, acquisita con la Risurrezione che si inocula in noi, se …
Se lasciamo entrare Gesù liberamente in noi. Spazio a Gesù Risorto, è spazio alla beatitudine.
Anche le nove beatitudini, recensite nel Vangelo di Matteo, acquistano il loro valore e la loro efficacia, perché sono innestate nella beatitudine della Risurrezione, accolta e creduta da noi.
Ho udito dire, proprio durante una liturgia pasquale, che nella vita della persona, la psicologia rileva due situazioni di gioia autentica: infanzia e superamento di una depressione.
Paolo ci indica: “Godete, godete sempre!”. E Gesù fa notare ai discepoli di Emmaus che erano tristi. , ma poi li sveglia alla gioia, quasi turbinosa, quando lui si svela per quello che è.
Forse troviamo attorno a noi tristezza e disperazione, anche tra i cristiani, perché nella vita delle persone non è stato accettato il Gesù Risorto, nostra gioia, causata già dall’accoglienza di Dio, in Maria.
28.04.19