Ricco, condannato o salvatore

Ricco, condannato o salvatore
L’avidità dei ricchi sta distruggendo la natura. Forse pensano che, a terra distrutta, i loro soldi li faranno esenti dalla distruzione da essi provocata? Sotto questo aspetto, i ricchi sono i più disperati, come i drogati, gli alcolisti, gli incontinenti colpiti dall’AIDS. “Muoia io con tutti i Filistei!”.
Il ricco non sa amare. Questa è la sua maledizione. Non sapendo amare, egli vive vuoto e disperato in sé, si accontenta della propria ric-chezza, e riceve su di sé (ma è incapace di avvertirla) la minaccia cor-diale di Gesù: “Guai a voi, o ricchi!”.
Gesù invita anche il ricco, ma questi si allontana da Gesù. Perché aveva molte ricchezza: nota il Vangelo.
Il mondo è in pericolo a causa delle ricchezze accumulate. Anche le guerre sono attuate dai ricchi o da chi brama le ricchezze degli altri.
Eppure Dio aveva posto la ricchezza in mano dell’uomo, perché “coltivasse la terra” e non per distruggerla. La ricchezza, creata da Dio, è a servizio dell’uomo per completare l’opera della creazione, non per sopprimerla.
I poveri sono beati, sì perché non sono tentati a distruggere il creato. È vero che anche i poveri diventano ricchi rifiutati da Dio, quando imitano le perversità del ricco, dandosi a piccole o grandi azioni di van-dalismo.
La ricchezza, come la vita e la salute, è un dono, non per essere destinate all’accumulo, ma per servire alla vita, alla bellezza, al progres-so, alla carità. Il dono della ricchezza serve a suscitare nel ricco il rin-graziamento e la generosità, affinché ogni uomo tenda alla felicità e alla salvezza.
10.04.14