Gioia o rassegnazione?

Gioia o rassegnazione? 

Fin da bambino o da adolescente una magnifica frase del “Padre nostro” mi veniva proposta come esclamazione di una triste rassegnazione. Me la sono udita riproporre quando avvenne la tragica fine del convento di San Lorenzo: ”Sia fatta la volontà di Dio!”

No: quella era la volontà degli uomini, più o meno illuminati. Dio non vuole nessun male.

La Scrittura mi insegna che il nemico semina la zizzania.Gesù, quando gli si presentava un ammalato, che gli domandava di essere guarito, non lo rimandava dicendogli: Tieni la tua malattia e fa la volontà di Dio”.

Guarendo i poveracci, Gesù andava contro la volontà di Dio?

La volontà di Dio non è rassegnazione, ma amore! Perfino dalla tragedia della croce, Dio ricava la gloria della risurrezione.
Ecco la volontà di Dio, non il male, ma il bene che il Padre ricava anche dal deicidio di Gesù.

La finale volontà di Dio, per noi uomini e donne è il “Paradiso”.

“Come in cielo, così in Terra”, ossia la volontà di Dio in Terra si misura con la volontà di Dio in cielo. E in cielo si sperimenta solamente la beatitudine. Ogni passo umano, anche la sofferenza, è un cammino verso la beatitudine.

Non credo che il “sia fatta la volontà di Dio” in cielo, possa essere segno di rassegnazione. Dio eternamente rassegnato a restare Dio.

In Dio vige e domina l’amore. La volontà primaria di Dio in terra è un pressante invito a dilagare l’amore tra di noi.