Rivestirci di Gesù

Rivestirci di Gesù
Nella “carne” (sarks) si annida il peccato del mondo, a iniziare dalla ribellione di Adamo. Peccato del mondo è l’orgogliosa opposizione a Dio, perpetrata in mille modi, diretti o indiretti, di peccare.
Orbene il Logos divenne carne. S. Paolo ci avverte, in tutto fuorché nel peccato. Se la carne è la sentina del peccato, della opposizione a Dio, come mai Gesù divenne carne, ma senza il gravame del peccato? Proprio qui è la grazia: come il Logos divenne carne, subito la carne fu sciolta dal peccato, data data l’inconciliabilità tra Dio e l’anti-Dio, cioè il peccato. Il Logos assunse la carne del peccato proprio per liberare la carne dal peccato.
Paolo ci avverte: “Rivestitevi di Cristo” (Rm 13, 14). È indicazione ad assumere in noi Gesù Cristo. Assunto in noi, cessa la nostra condizione di ribelli, e siamo riempiti di Colui, che non aveva peccato. In Gesù siamo diventati innocenti, non ribelli, armonici con le stesse esigenze di Dio.
Ma come? Sappiamo che il “come” in ciò che concerne l’opera di Dio in noi, è sempre una stonatura, un chiedere l’inconoscibile. Eppure alla fine del Vangelo di Matteo (Mt 28, 19) ci vengono indicati, in qualche modo, gli strumenti del nostro rivestirci di Gesù: “Andando dunque fate discepole tutte le genti, battezzando esse nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo”.
Per rivestirci di Gesù, ecco fede e sacramenti, evangelizzazione e battesimo. Luce e purificazione, verità ed Eucarestia. Rivestiti di Gesù”
18.12.18