Esigenze elevanti

Esigenze elevanti
Il Vangelo, proclamato nel giorno di S. Domenico, ci presenta un Gesù intransigente. Chi vuol seguire Gesù, deve mettere Gesù al di sopra di ogni altra esigenza, che non sia solo lui. Questo lo chiede a chi lo vuol seguire.
E noi, che siamo incapaci di abbandonare familiari e usi vari, siamo in grado di seguire Gesù?
Credo che Gesù chieda di porre, nella scala dei valori, al primo posto lui e le sue esigenze. Teniamo conto che la prima esigenza del Padre Creatore è quella di conservare in noi la “sua” vita. Quella che lui ce l’ha regalata, ma unicamente in prestito, per ricuperarsela alla fine dei nostri giorni.
La dinamica del nostro vivere, quando abbiamo accolto Gesù, è quella di cambiare perno. Non più muoverci come noi il centro, centro del nostro pensare e del nostro agire. Lui centro, che riporta tra di noi il centro assoluto: Dio.
Questo ci priva di noi? Ci aliena in Dio?
Se Dio fosse distante, noi vivremmo da alienati. S. Agostino ci ricorda che Dio è sopra la nostra sommità, e che è sotto la nostra inferiorità. L’alienazione da Dio è impossibile, anche a coloro che si illudono, dichiarandosi atei, di abolire Dio.
Però è vero che le “vie di Dio non sono le vie nostre”. S. Paolo ci assicura che chi crede a Gesù e alla sua parola, acquista un sapere che “non è di questo mondo”.
L’esempio più comune è lo studio del mondo. La scienza scopre ogni giorno la grandezza del cosmo. Ma non sa dare il perché dell’esistenza del mondo stesso. Ma per sapere questo, la rivelazione (sapienza di Dio) ci presenta la creazione.