Donare con gioia

Donare con gioia
Non so se Bernacca, o qualcuno del suo mestiere, conosca che un loro predecessore è nominato negli “Atti degli Apostoli”. Eppure lì si parla che, tra i profeti giunti ad Antiochia da Gerusalemme, vi era un certo Agabo, che “si alzò ad annunciare che vi sarebbe stata una grande carestia in tutta la terra: ciò che avvenne sotto Claudio” (At 11, 28).
Il risultato di tale previsione sembrerebbe scontato: tutti a correre per approvvigionare la propria dispensa.
Invece il testo continua: “Allora i discepoli, ciascuno secondo le sue possibilità, decisero di inviare aiuti ai fratelli abitanti nella Giudea. Così fecero, mandandoli agli anziani per mezzo di Barnaba e di Saulo” (vv 29-30).
Anticipo della “Charitas” o dell’aiuto alle missioni.
Quando si è convinti di essere tra di noi un corpo solo in Gesù, le necessità di ognuno diventano lo stimolo all’aiuto da parte di tutti.
Generosità? Probabilmente.
Stimolo dello Spirito Santo? Certamente.
Gli Atti degli Apostoli notano che, tra i primi credenti, tutto era in comune e che non esistevano poveri. Miracolo bancario o della flat tax, oppure gioia dello Spirito Santo?
“Quando offrite non fatelo con tristezza, ma con gioia”: indicava Paolo alla chiesa di Corinto.
Certamente quando desideriamo che ci avvenga qualche effetto positivo, è utile e proficuo passare dal “devo” e dal “me l’impongo con forza” al “mi fa piacere compiere”.
Sta nel piacere l’attuarsi quel “Hilarem datorem diligit Deus”: Dio ama chi dona con gioia, perché è come Lui che crea con gioia.