Idolatria come antiamore

Idolatria, come antiamore
La carità salva. La carità di Dio verso di noi, la carità nostra tra di noi. Dio ci ha amati, anche noi siamo invitati ad amare. Ebbene, come conseguenza, tutto ciò che sta fuori dell’amore, sta fuori di Dio.
È così semplice e netta la parola di Dio! Ciò che è fuori dell’amore (di più: se è contraria all’amore), diventa anti-Dio, ossia idolatria. Quando attribuiamo più valore a quanto esula dall’amore, purtroppo rinneghiamo la vera traiettoria che conduce al Padre, in Gesù.
Sto costatando, in questi frangenti che sto incontrando, di quanto sia comune l’idolatria tra le persone, che si reputano credenti. Per esse molte altre azioni si oppongono all’amore. Ho accostato un gruppettino di devoti, i quali esaltano tanto i valori della povertà e dell’obbedienza, i quali feriscono la carità. Un gruppo che si proclama francescano, ha esaltato tanto il valore della povertà, da escludere la presenza di altri nei molti (inutili) locali della loro dimora. Questa è pura idolatria, ma non se ne accorgono.
Altri vogliono salvare oggetti di valore, senza badare se la sottrazione di certi oggetti favorisce la tristezza, ma non la carità. Il primo sentimento della carità si chiede: “Quest’oggetto ha avuto per movente l’aiutare l’apostolato dei frati, non la loro opera a favore del prossimo (=carità). L’avidità così patente nel “salvare” le cose (impossessandosene) aiuta la carità?”.
Io scrivo per aiutare l’amore o per sfogare i miei risentimenti? Scrivo perché quella carità, che si annida nella verità, serve alla pace con gli altri? Insomma mi trovo a ogni passo, a uscire dalla traiettoria dell’amore.
29.06.17